Aumenta la vita media dei cani e dei gatti e, con essa, anche la propensione a contrarre malattie, prime tra tutte quelle che colpiscono la bocca. E sono soprattutto i cani di taglia piccola o toy e i gatti di razza pura (sempre più presenti nelle nostre case) ad essere più inclini ai problemi dentali. Ma, ahinoi, l’attenzione che dedichiamo alla bocca dei nostri amici è ancora insufficiente. Tant’è che, secondo recenti stime, solo un terzo degli animali affetti da malattie della bocca riceve le dovute cure.
COMINCIA FIN DA PICCOLI
È un po’ come si fa con i figli: si inizia a dedicare ogni attenzione già ai primi dentini. Così i denti e le gengive del nostro amico a quattro zampe necessitano di essere tenuti sotto controllo fin da piccoli: i denti definitivi (come i nostri) non si cambiano più. Per questo è importante instaurare con il veterinario (che è anche il primo “dentista” dei nostri amici) un rapporto di fiducia e collaborazione. Così potrà valutare la dentizione del tuo amico, informarti se è un soggetto a rischio di contrarre una qualche malattia del cavo orale (es. gengiviti, parodontiti, stomatiti) e, soprattutto, abituarlo da subito alla manipolazione della bocca.
Nel cucciolo: i “denti da latte” (28) compaiono dalla terza alla sesta/settima settimana. I denti definitivi (42) spuntano dal terzo mese (incisivi) al settimo mese (molari).
Nel gattino: i “denti da latte” (26) compaiono tra le terza e la sesta settimana. I denti definitivi (30) compaiono dal terzo mese (incisivi) al sesto mese (premolari e molari).
Andare periodicamente dal dentista per controllare lo stato generale del cavo orale e per rimuovere placca e tartaro è per noi la norma. Ebbene, è quanto serve anche al nostro amico a quattro zampe. Anche per lui è vitale pulire periodicamente i denti (detartrasi e lucidatura).
Come è importante rispettare i periodici check-up di controllo (solitamente una volta all’anno;
ogni sei mesi se il tuo amico ha più di 8 anni), in modo che il veterinario possa controllarlo “dalla testa ai piedi”, bocca compresa. Prevenire (per lui come per noi) è meglio che curare!
La placca è un concentrato di milioni di batteri non visibili ad occhi nudo, ma solo con tecniche particolari (microscopio a fluorescenza).
La placca si trasforma in tartaro, una specie di cemento giallastro, che non viene più rimosso con la semplice spazzolatura.
Tieni puliti i denti
Anche il cane e il gatto devono fare i conti con placca e tartaro. Nulla di diverso da quanto succede alla nostra di bocca; con la differenza che per noi è la norma lavarci i denti tutti i giorni. La prima cosa da fare, allora, è tenere il più possibile pulita anche la bocca del nostro amico a quattro zampe. Se l’hai abituato fin da cucciolo a “farsi mettere le mani in bocca” sicuramente sei nelle condizioni ideali per dedicare qualche minuto a spazzolare i suoi denti. Usando particolari accortezze e servendoti di spazzolino e dentifricio appositamente studiati per la sua bocca, lavargli i denti diventerà parte integrante dell’igiene quotidiana.
Tra una visita veterinaria e l’altra, siamo noi a dover prestare attenzione ad eventuali segni di “malattia orale”, specie se il nostro amico è anziano (ha più di 8 anni). Primo campanello d’allarme quando la pappa resta nella ciotola. La difficoltà ad alimentarsi è, infatti, uno dei segni più evidenti del doloreche accompagna le malattie della bocca. In questo caso, fissa subito un appuntamento con il veterinario. Non solo puoi salvare i denti del tuo amico, ma puoi anche proteggerlo da conseguenze assai gravi – come malattie a carico del cuore, dei reni e del fegato – causate dalla diffusione dei batteri della placca.
Una volta valutata la situazione, sarà il veterinario a stabilire le misure da adottare. Nel caso abbia rilevato lesioni e/o infiammazioni delle gengive è possibile applicare specifici gel odontostomatologici, che, se usati quotidianamente, aiutano a recuperare la normale integrità della mucosa orale.
L’alito cattivo (alitosi) non è una caratteristica “naturale” del nostro amico a quattro zampe, ricordiamocelo!
È innanzitutto un segnale di scarsa igiene orale. Ma può anche essere indice di cattiva salute. A provocarlo sono i milioni di batteri della placca, capaci di liberare grandi quantità di composti a base di zolfo, responsabili non solo dell’odore di uova marce o pesce (che tanto ci disturba), ma anche di danni veri e propri alla bocca del nostro amico. La prima cosa è, dunque, non temporeggiare. Parlane subito con il tuo veterinario. Potrà informarti sul piano di cura da mettere in atto e su quelle attenzioni quotidiane per mantenere sana e pulita la bocca del tuo amico.
Comincia a pensare alla sua bocca fin da piccolo
Portalo dal veterinario per controlli precoci della sua salute orale
Rispetta la scadenza delle visite di controllo e la periodicità delle sedute di pulizia dentale
Spazzola i suoi denti, possibilmente tutti i giorni
Usa un dentifricio appositamente formulato per lui, ed uno spazzolino adatto per forma e maneggevolezza
Proteggi le sue gengive con gel specifici, specie dopo interventi o in presenza di malattie (gengiviti)
Non è naturale che il suo alito sia cattivo. Quando lo è, significa che la sua bocca non gode di buona salute
Fai attenzione ai supplementi di igiene orale, in grado di controllare placca, tartaro ed alito cattivo. Non sempre sono utili, fatti consigliare dal veterinario.
Controlla la sua alimentazione, preferendo la dieta secca a quella umida
Stimola la sua corretta masticazione con giochi e leccornie a lui gradite
Studi recenti hanno messo ancora una volta in relazione lo sviluppo di endocardite batterica con la contemporanea presenza di patologie dentali nel cane.
Forse non tutti sanno che i gravi problemi di tartaro e piorrea nella bocca dei cani, oltre a dare effetti locali, possono anche provocare la partenza di emboli settici che vanno a colonizzare le valvole cardiache provocando endocardite batterica (oltre a potersi localizzare anche in altri distretti, vedi per esempio i danni renali).
Quello che è emerso dagli studi è che in molti dei cani esaminati i batteri presenti a livello delle valvole cardiache erano gli stessi presenti nelle patologie dentali dei cani. In questo particolare caso si parlava di enterococchi. Questo vuol dire che dalla bocca erano partiti emboli settici pieni di batteri che tramite la via ematogena erano arrivati a livello del cuore danneggiando le valvole cardiache e provocando così endocardite batterica. Tale associazione è già nota in medicina umana.
Prevenire è fondamentale. Basta controllare periodicamente la bocca. Quando il vostro veterinario vi consiglia di far fare una detartrasi al cane perché ha una bocca in condizioni terribili non lo fa solo perché deve eliminare la patologia parodontale, ma anche perché sta cercando di prevenire potenziali danni al cuore o ai reni. Quello che normalmente infastidisce il proprietario è la puzza dell’alito del cane, quello che invece il veterinario sta vedendo sono tutti quei batteri che partono dalla bocca per andare a danneggiare cuore e reni. Le patologie renali e cardiache sono croniche e non guaribili.
1- Alla visita di controllo discuteremo se e quando effettuare un trattamento odontoiatrico
2- Eseguiamo sempre esami del sangue prima del trattamento, per garantire un elevato livello di sicurezza dell’anestesia
3- Il trattamento viene eseguito sotto anestesia per eliminare stress e dolore. Tornerà a casa il giorno stesso con i denti controllati e la bocca pulita.